sabato 15 dicembre 2012

Da Caserta parte la protesta clamorosa dei docenti:"Cancellazione di massa dai sindacati"

 Scritto da  Germano Milite Sabato, 15 Dicembre 2012 00:05

CASERTA - Anche gli insegnanti delle scuole medie superiori, dopo gli alunni che hanno protestato in massa lungo tutta la Penisola, decidono di mobilitarsi e lo fanno con azioni concrete e clamorose.

diaz-occupatoIn particolare parte dal Liceo Armando Diaz di Caserta, ma promette di diffondersi presto in molti altri istituti di Caserta e provincia, una forma di protesta del corpo docenti che risulta effettivamente (e finalmente) decisa e risoluta: praticamente tutti gli insegnanti dello storico Liceo casertano, famoso per aver accolto studenti come Francesco Piccolo e Roberto Saviano, hanno infatti deciso di abbandonare ufficialmente la propria iscrizione ai rispettivi sindacati...
Le quote non saranno più pagate fin quando non si registreranno azioni di contrasto credibili e forti nei confronti della potente macchina demolitrice lanciata a folle velocità contro la scuola pubblica italiana.
Un gesto forte, un segnale di protesta concreta e potenzialmente molto “contagiosa” che i docenti casertani hanno voluto lanciare sia al governo tecnico ed ai suoi continui tagli, sia alle sigle sindacali sempre più lontane e disinteressate alla tutela dei lavoratori. Entro il prossimo sabato 15 dicembre, saranno raccolte tutte le firme dei professori e delle professoresse che hanno deciso di aderire ma, come detto, il sostegno dell’iniziativa e pressoché unanime.
Mai come in questo caso, difatti, l’intero corpo docente si è mostrato compatto ed unito nel manifestare il proprio malcontento e la propria preoccupazione per il futuro dell’istruzione pubblica italiana. Come si legge in un comunicato inviato alla nostra redazione, lo stato d’agitazione e mobilitazione ruota intorno a contenuti quali le 24 ore, lo sblocco del contratto di lavoro e il riconoscimento degli aumenti automatici stipendiali reali previsti dal CCNL, il concorso, le prove INVALSI, i tagli alla scuola pubblica ed i contributi alle scuole private. Ma anche la “953” (ora al Senato 3542) e gli scatti d’anzianità non più previsti.
I CINQUE PUNTI DELLA PROTESTA
Gli insegnanti del liceo Scientifico Armando Diaz di Caserta hanno quindi stilato un elenco di cinque azioni di protesta
1. Cancellazione dell’iscrizione ai sindacati
2. Astensione dall’effettuare ore eccedenti
3. Astensione dalla correzione prove invalsi
4. Astensione dall’accompagnare gli alunni in viaggi d’istruzione e visite guidate
5. Astensione dalle attività di sistema (funzioni strumentali, coordinamento dei consigli di classe e dei dipartimenti commissioni, responsabilità dei laboratori e dei progetti, ecc.)
Cinque punti; cinque iniziative conseguenza dell’estremo dissenso che mai come in questo periodo storico straripa dai solitamente narcotizzati ambienti pubblici. Chi bollava le manifestazioni studentesche come mero quanto tradizionale vezzo festaiolo pre-natalizio, figlio di formule di protesta vuote quanto sbiadite, resterà quasi sicuramente molto sorpreso dall’espandersi di una nuova coscienza collettiva che dalle scuole del Sud, del Centro e del Nord del paese promette di non dare tregua alle oligarchie finanziarie ed al loro neoimperialismo che usa l’austerity al posto delle bombe e lo spread come deterrente alla protesta pervicace e coraggiosa.
I docenti casertani hanno dunque dato il via, con la speranza di essere seguiti da tanti altri colleghi e di scongiurare così le misure più distruttive in seno all’attuale governo (che è bene ricordare non essere stato eletto da nessun cittadino italiano), ad una forma di mobilitazione che nel suo piccolo è senza dubbio rivoluzionaria. L'idea di base è quella che, nel silenzio dei sindacati e dei partiti, i non più rappresentati cittadini e lavoratori del Bel Paese devono svegliarsi, informarsi, coordinarsi ed agire per impedire che i beni pubblici dell’Italia finiscano nelle mani avide e ruvide di speculatori nostrani ed stranieri.

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